La parola padre - GLOBO TEATRO FESTIVAL

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I Ediz 2014 > Spettacoli I Edizione Estiva

VENERDÌ 5 SETTEMBRE ORE 21
Italia 70' - Prima regionale - Spettacolo in multilingua

La parola padre
drammaturgia e regia Gabriele Vacis
scenofonia e allestimento Roberto Tarasco
coordinamento artistico Salvatore Tramacere
con Irina Andreeva (Bulgaria), Alessandra Crocco (Italia), Aleksandra Gronowska (Polonia), Anna Chiara Ingrosso (Italia), Maria Rosaria Ponzetta (Italia), Simona Spirovska (Macedonia)
assistente alla regia Carlo Durante
training Barbara Bonriposi
tecnico Mario Daniele
organizzazione e tournée Laura Scorrano

Sei ragazze. Sei giovani attrici selezionate durante un giro di seminari tenuti da Koreja nell’Europa centro orientale. Sei giovani donne si incontrano in uno dei tanti crocevia del presente. Quei non luoghi che frequentiamo senza vedere. Ola, Anna Chiara, Simona, Irina, Alessandra, Rosaria. Tre sono italiane, una è polacca, una è bulgara, una è macedone.
Tutte parlano più o meno inglese. Quali sentimenti coltivano sei ragazze di nazionalità diverse, che si parlano attraverso una lingua comune superficiale?
Hanno memorie comuni? Che storie possono raccontarsi e raccontare? E, soprattutto hanno una storia comune da raccontare? Immagini, danze, musiche e parole che frullano identità impossibili, mobili, fluide. Scintille di senso imprevedibili.
Tutte hanno conti in sospeso con la loro patria, tutte hanno conti in sospeso con i loro padri.

Scusa papà… scusa… Volevo solo sapere quanto tempo mi rimane…Quanto tempo mi rimane da vivere… e come.

[…] Con le sei ragazze ho fatto lunghe interviste che ho ripreso in video. Più che interviste sono sedute psicanalitiche. Ho chiesto loro di raccontarmi quando hanno avuto davvero paura, quando si sono sentite al sicuro. La paura è il sentimento dominante del nostro tempo. Perché possediamo tanto. Perlopiù cose. Quindi abbiamo paura che gli altri, che il resto del mondo, a cui abbiamo rubato il tanto che abbiamo, ci presenti il conto. Abbiamo paura che ce lo portino via.
Alle sei ragazze ho chiesto di raccontare storie, non ho chiesto opinioni.
Sono venute fuori testimonianze diverse: se una ha vissuto sei, sette anni sotto il comunismo, ha paure e desideri diversi da una che discende da Alessandro il Macedone.
Per queste ragazze è molto importante raccontare il padre. I loro padri…fino ad Alessandro il Macedone. E la parola padre ha la stessa radice semantica della parola patria […]

Gabriele Vacis



Lo spettacolo è prodotto da Cantieri Teatrali Koreja nell’ambito del Progetto Archeo.S., finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico. Lead Beneficiary Teatro Pubblico Pugliese.


Cantieri Teatrali Koreja

Nel 1985 ad Aradeo, un paesino in provincia di Lecce, Salvatore Tramacere insieme ad altri tre compagni fonda Koreja, campo d’azione teatrale. Sin dall’inizio Koreja svolge la sua attività proponendosi come centro di produzione, ricerca e promozione teatrale rivolta ad un vasto pubblico.
Più che ad una tradizione di teatro, i giovani di Koreja guardano alla propria terra e al proprio passato, ricco di fermenti sociali e culturali. Molto presto, grazie al fondamentale contributo di Silvia Ricciardelli e Franco Ungaro, la compagnia matura una nuova progettualità artistica e sviluppa un modo proprio di fare teatro improntato alla ricerca e alle istanze innovative dell’arte, alla progettazione europea, all’internazionalizzazione e alla formazione artistica. Sin da subito si guarda a luoghi e a culture lontane che nel tempo segneranno profondamente l’identità di questa compagnia. Nel 1999 Koreja sposta la propria sede a Lecce nella periferia della città, quartiere Borgo Pace. Qui compra e ristruttura a proprie spese una ex fabbrica di mattoni, facendola diventare un luogo europeo accogliente e funzionale, una vera casa del teatro: i Cantieri Teatrali Koreja. Ogni nuovo componente che entra a far parte del gruppo ne condivide lavoro, passioni, obiettivi e sfide e apporta il suo sapere contribuendo ad arricchire l’esperienza dell’intera compagnia. Corresponsabilità, collaborazione, professionalità e partecipazione descrivono Koreja nel suo essere comunità attiva e fattiva. Dal 2003 è riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come Teatro Stabile d’Innovazione del Salento unico in Puglia per la ricerca e la sperimentazione a conferma della vocazione produttiva e di un forte radicamento sul territorio. Da sempre Koreja si rivolge alle giovani generazioni e ad un pubblico popolare, coniugando tradizione e contemporaneità.
La formazione e l'educazione al teatro sono gli elementi fondanti di un fare artistico che tramanda alle nuove generazioni di attori grazie agli incontri con maestri e straordinari educatori. La dimensione internazionale è una componente fondamentale della propria identità artistica con uno sguardo privilegiato a Sud Est e al Mediterraneo. Gli spettacoli di Koreja sono stati presentati in Germania, Francia, Svizzera, Spagna, Olanda, Slovenia, Croazia, Romania, Serbia, Bosnia, Montenegro, Albania, Grecia, Cipro, Tunisia, Brasile, Iran, Russia, Libano, Canada, Bolivia, Egitto, Turchia, Polonia, Bulgaria, Inghilterra, Danimarca, Malta e Georgia, Armenia, Nagorno Karabakh. All’interno dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce si svolgono Strade Maestre, la rassegna di spettacoli nazionali e internazionali di teatro, danza, musica e arti contemporanee, il Teatro in Tasca, il cartellone di spettacoli dedicato alle famiglie e Open Dance, il cantiere della nuova danza, la rassegna dedicata al teatro-danza e alla danza contemporanea nata in Puglia più di dieci anni fa. Di rilievo i progetti indirizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale e del territorio come il Teatro Dei Luoghi.


 
 
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