Clowning with Aesop - GLOBO TEATRO FESTIVAL

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Spettacoli > Teatro Ragazzi II Edizione Invernale

Mercoledì 18 FEBBRAIO ore 16.00
Teatro Francesco Cilea
Pomeridiana Teatro Ragazzi 
Età consigliata 5/12 anni 
Spettacolo bilingue inglese e italiano

Italia 50’ -  Prima Regionale
CLOWNING WITH AESOP
Scritto e diretto da Bianca Elton Ara
con Bianca Elton Ara, Sara Borghi   
produzione Fata Morgana
 
Kit e Kat sono fratelli e sono due clown colorati, monelli e divertenti. Kit è furbo, saggio e la sa lunga, Kat è birichino e si caccia sempre nei guai.  Ogni giorno per loro è ricco di nuove avventure, ma tra una “gag” e l’altra, il viaggio più istruttivo che compiranno sarà all'interno del mondo delle favole di Esopo, raccontate con una naturalezza evocativa e con una profonda conoscenza delle passioni umane. I nostri compagni di viaggio daranno vita a molti personaggi del regno animale, come la tartaruga, la lepre, la volpe, il cervo, il leone, caratterizzati secondo una tipologia psicologica convenzionale, e scopriranno, con le morali dell’autore, il valore e l'importanza dei diritti di ogni bambino attraverso la fantasia e la creatività.

Le favole di Esopo
Esse sono una raccolta di favole attribuite ad Esopo, uno schiavo e narratore che si suppone sia vissuto nell’Antica Grecia tra il 620 e il 560 a.C.
Un filosofo disse di Esopo: “… come quelli che si soddisfano con piatti semplici, Esopo ha fatto uso di umili avvenimenti per insegnare grandi verità, e dopo aver raccontato una storia aggiunge ad essa la morale di fare una cosa piuttosto che un’altra. Era molto più attaccato alla verità di alcuni poeti; poiché questi ultimi fanno violenza alle loro stesse storie in modo da renderli più probabili; mentre lui annunciando una storia che tutti sanno non essere vera, ha raccontato la verità per il fatto stesso che non ha la pretesa di essere in relazione con eventi reali."

Foto dello spettacolo
 


La tartaruga e la lepre
La Lepre si vantava della sua velocità di fronte agli altri animali: “Non sono mai stata sconfitta” diceva “Sfido chiunque a gareggiare con me”. La Tartaruga disse tranquillamente “Io accetto la tua sfida.” “Non farmi ridere” disse la Lepre, “potrei avere il tempo di correrti intorno per tutta la strada.” “Aspetta di vincere, prima di vantarti” disse la Lepre, “Gareggiamo?”. Così la gara fu fissata ed ebbe luogo. La Lepre all’inizio sfrecciò in avanti quasi a perdita d’occhio, ma si fermò quasi subito, e per mostrare il suo disprezzo nei confronti della tartaruga, si sdraiò e fece un sonnellino. La Tartaruga arrancava e arrancava, ma quando la Lepre si risvegliò dal suo sonnellino, vide che la Tartaruga era già arrivata al limite del traguardo e non riuscì più a raggiungerla per vincere la gara. La tartaruga disse “Un’andatura lenta ma costante ti permette di vincere.”

Il Leone e il Cervo
Il Cervo, assetato, giunse a una fontana, e abbeverandosi notò il suo riflesso sulla superficie dell’acqua. Provò subito un grande orgoglio per le sue corna, apprezzandone la grandezza e la forma particolare, mentre rimase abbastanza deluso per le sue zampe, in quanto apparivano magre e fragili. Mentre era assorto in questi pensieri, il Leone cominciò ad inseguirlo. Il Cervo fuggì e riuscì a distanziarlo per un bel pezzo, perché mentre la forza del Leone risiede nel suo cuore, quella del Cervo risiede nelle sue zampe, la cui velocità gli permise un buona spinta iniziale. Ma improvvisamente, mentre attraversava il bosco, le corna del Cervo si impigliarono nei rami impedendogli di correre, e così fu raggiunto dal Leone. Proprio mentre stava per essere mangiato,  disse tra sé: “Oh povero me! Quelle zampe che pensavo di non poter migliorare mi hanno di fatto salvato la vita. Ho sprecato tempo lodando le mie corna e ora muoio a causa loro.” Molto spesso, nei momenti di pericolo, la salvezza ci viene offerta dagli amici che a noi apparivano come nemici, mentre coloro nei quali abbiamo riposto la nostra piena fiducia ci tradiscono.

Il Cigno e l’Oca
Un uomo ricco allevava insieme un Cigno e un’Oca, ma certamente non per lo stesso motivo: uno per il suo bel canto e l’altra per la tavola. Dal momento che l’Oca era costretta a fare ciò per cui era stata allevata, una notte il destino decise di giocare un brutto tiro e ribaltò la situazione. Per errore, il Cigno finì al posto dell’Oca, ma mentre stava per essere arrostito per un pranzetto delizioso, cominciò a cantare una dolce melodia di morte, e così facendo rivelò la sua natura evitando la morte grazie alla musica.
 

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu