Venerdì 13 agosto ore 21.30 – Planteria, Lungomare Sud Locri (RC)
Mi chiamo Maris e vengo dal mare
Con Chiaraluce Fiorito
Progetto Drammaturgico di Melania Manzoni
Scritto e Diretto da Chiaraluce Fiorito
Produzione: Retablo
Improvvisazioni vocali Giulia La Rosa
Ph. Damiano Marziano
Genere Dramma/Teatro Contemporaneo
Durata 50′
Un racconto-cronaca ispirato a una storia vera
Sinossi
Maris non è un personaggio di fantasia e la sua storia non è una fiction.
L’abbiamo conosciuta allo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di un paese della Sicilia Orientale e abbiamo deciso di raccontare insieme alla sua storia anche quella di molte altre donne – immigrate – schiave – vittime di tratta e di violenza di genere.
Venduta, costretta a prostituirsi rimane incinta, viene poi messa su un barcone e spedita in Italia, dove – grazie al sistema di accoglienza – si salva definitivamente dallo sfruttamento. La maternità conflittuale sarà ragione della catarsi della protagonista e del diritto di salvezza della figlia. Una storia come tante, una storia che i nostri figli non leggeranno mai sui libri se non saremo capaci di far uscire questi e molti altri fatti dal silenzio della Storia.
Invitiamo lo spettatore a mettersi nei panni dell’altro, l’immigrato, lo straniero, sospendendo il proprio punto di vista, ed è anche l’occasione per lanciare una provocazione al pubblico: “Spettatore, dai il tuo nome a questa pagina di Maris”.
Note di Regia
La regia prende spunto dal mito, dall’archetipo della tragedia: la guerra, il viaggio, la schiavitù, il naufragio. Una rete da pesca domina la scena e i movimenti dell’attrice. La rete è il simbolo dei legami del passato e del presente, dei nodi difficili da sciogliere e dai quali Maris tenta di staccarsi. La rete non si può districare, ma si può tagliare e questo è il gesto forte di una madre che – per salvarsi e per salvare – taglia il cordone ombelicale che la tiene stretta a sua figlia. La rete da pesca è un simbolo ma è anche un elemento forte della rappresentazione: non è mai due volte uguale durante la messa in scena. Questo crea dinamismo, imprevedibilità e ritmo ai momenti e alla scena» Un altro elemento scenico da cui parte la regia è una “pignata”, una pentola antica, anch’essa ancestrale, nel quale avviene il viaggio e il rito “iniziatico”. Una danza tribale da cui ha origine tutto il viaggio di vita di Maris». Il monologo è come un libro che apro al momento e lo racconto invertendo le pagine, soprapponendo i capitoli, disegnando tratti, gesti, parole intrappolate in una rete da pesca che diventa pagine da sfogliare, l’ultima delle quali è l’inizio di una nuova storia…» «Non ci si nasconde dietro al personaggio nei racconti: la narratrice fa rivivere pagine di storie e questa è quella di Maris. Anche Tu… dico allo spettatore, lettore, pubblico… dai il tuo nome a questa pagina di Maris».
Chiaraluce Fiorito – si diploma come attrice presso L’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Giusto Monaco I.N.D.A. di Siracusa. Partecipa a diversi seminari di perfezionamento per attori diretti da Walter Pagliaro, Egisto Marcucci, Marcello Bartoli, Anita Laurenzi, Cosimo Cinieri, Giorgio Praessburger, Armando Bandini, Donato Castellaneta, Paolo Giuranna, Francesco Randazzo, Giovanni Veronesi e seminari di danza con Donatella Capraro, Emma Prioli, Erica Rooda, Leda Lojodice. A teatro è diretta da registi come Luca Ronconi, Mario Missiroli, Antonio Calenda, Mario Gas, Jean Pierre Vincent, Renato Carpentieri, Piero Maccarinelli, Gianni Salvo, Federico Magnano di San Lio , Americo Melchionda, Stefano Randisi ecc. Corifea a molte stagioni teatrali del Teatro Greco di Siracusa. Tra gli spettacoli: Prometeo Incatenato, Medea, Troiane, Oreste, Baccanti, Rane, Sette contro Tebe lavorando con i maggiori interpreti del teatro italiano tra cui : Valeria Moriconi, Roberto Herlitzka, Franco Branciaroli, Massimo Popolizio,L ucilla Morlacchi, Alvia Reale, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Enzo Vetrano, Nello Mascia, Valmorin. È interprete del monologo “Grido di Donna” che la vede nelle vesti di Felicia Impastato – Rita Atria – Antigone, di Solveig in “Peer Gynt” di Ibsen; La prima vegliatrice ne “Il Marinaio” di F.Pessoa, Elena in “Elena” di A.Mescrino (finalista premio ETI vetrine). Teatro Ragazzi: interpreta per 4 stagioni di seguito memorabili personaggi come Pinocchio per il Piccolo Teatro di Catania e il Clown Bianco Pipo. Dirige diversi spettacoli per bambini tra cui: Tre Doni per il re e C’è sempre un modo per essere buoni .
Nel programma per bimbi Tivà Tivù è protagonista di storie nel ruolo di Guendalina Wash. Specializzata nella tecnica del teatro di narrazione per bambini da forma alle fiabe negli spettacoli del Gruppo Iarba: Campo di Favole , Il Territorio del Racconto, Viaggio nei Viaggi (progetto di narrazione nelle biblioteche e scuole a rischio Biblos ragazzi) . E’ curatrice e interprete di fiabe riscuotono grande successo tra il pubblico dei più piccini. Tra le fiabe: Il Paese delle Magie, La Principessa Dispettosa, Le avventure del giovane che si trasformò in statua e Fragolina e il Giardino della Strega. Negli ultimi anni cerca e trova una nuova identità. E’ un territorio artistico nel quale attore e spettatore – rimanendo o quasi nei propri ruoli – trovano un filo di contatto empatico e relazionale. Un passato di danzatrice porta Chiaraluce Fiorito a scrutare il dettaglio del gesto, che è parte indiscussa del racconto vocale e gestuale. E proprio dal rito tribale e dalla forte movenza gestuale danzante che Chiaraluce Fiorito riparte e apre i confini del nuovo lavoro, il monologo «Mi chiamo Maris e vengo dal mare».
Melania Manzoni – Laureata in Discipline dello Spettacolo (teatro) presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Ha collaborato per due anni come assistente alla cattedra di Storia e Critica del Cinema con il docente Orio Caldiron (2008-2010).
Ha collaborato alle seguenti pubblicazioni: La formazione delle risorse umane attraverso la visual art, di V. Caggiano e E. Geria, Tangram edizioni, 2009 (supporto e consulenza);Riso Amaro di C. Lizzani, Bulzoni Editore, 2009 (ricerche iconografiche); Anna Magnani di Matilde Hochkofler, Bompiani Editore, 2013 (ricerche bibliografiche). Vive a Milano e si occupa di scrittura e formazione